Itinerario E

Gli splendidi fiori delle sorgenti del Brembo

  • Escursionismo
  • 1 giorni 5 ore
01 Settembre 2017 / 10:59
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Gli splendidi fiori delle sorgenti del Brembo

01 Settembre 2017/ 10:59
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Itinerario

Gli splendidi fiori delle sorgenti del Brembo

01 Settembre 2017/ 10:59
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Nel suo tratto brembano il Sentiero delle Orobie tocca la quota massima al passo di Valsecca (2.494 m), larga sella posta tra l’austera piramide del pizzo del Diavolo e l’agile torrione del pizzo Poris, sullo spartiacque con la valle Seriana. In vista del passo, a circa 2.300 m di quota, si attraversa una vasta conca detritica quasi pianeggiante, percorsa da un modesto torrente che raccoglie le acque provenienti dalle cime circostanti ed è ritenuto il principale ramo sorgentifero del Brembo. Quello che proponiamo oggi insieme al gruppo Fab-Flora alpina bergamasca è un itinerario un po’ lungo, che conviene «spezzare» in due giorni, pernottando al rifugio "Fratelli Calvi", anche per avere più tempo da dedicare ai fiori.

L'itinerario

All'altezza del cimitero di Carona si svolta a sinistra in via Locatelli, quindi si continua su via Carisole fino al primo tornante (1.222 m), nei cui pressi è possibile il parcheggio (a pagamento, munirsi dell’apposito ticket). Ci si incammina lungo la strada di servizio dell’Enel (segnavia 210) e la si segue fedelmente fino al lago del Prato (1.650 m). Si prosegue fino alla diga di Fregabolgia, la si supera con una scalinata e si costeggia in piano il lago artificiale. Sui macereti ci sono ricchissime popolazioni dell’endemica salvastrella orobica. Al termine, con una breve salita, si arriva al rifugio "Fratelli Calvi" (2.006 m). Occorre ora seguire il sentiero 225 per il rifugio "Baroni", che inizialmente scende al lago Rotondo (1.972 m) e si abbassa fin presso il corso del Brembo, ma presto risale, fra pascoli, praterie discontinue e zone detritiche sempre più ampie, con vista su alcune belle cascate e i maestosi contrafforti del monte Grabiasca.

Dopo un minuscolo laghetto si arriva al vasto pianoro detritico sottostante il passo (2.330 m). È una zona solitaria e ricchissima di flora, dove conviene concedersi tutto il tempo necessario per un’adeguata esplorazione. La salita al passo di Valsecca (2.494 m) non accresce il numero delle specie osservate, ma conclude degnamente l’escursione. Per il ritorno, seguire a ritroso il percorso effettuato in salita. In questa escursione il dislivello da affrontare è di 1.400 metri. Il periodo consigliato per compierla va da luglio ad agosto. Il tempo di percorrenza è di 5 ore per la sola salita. Questo alla scoperta della zona del passo di Valsecca è un itinerario con difficoltà di escursionismo medio.