M.te Ponteranica Or. (tentativo) e Val Bomino

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Come ovunque in Orobie è stato un fine settimana di memorabile farina... anche noi non abbiamo voluto essere da meno e, come seconda gita CAI Alta Valle Brembana, abbiamo voluto regalare ai partecipanti pendii completamente vergini, nuovi e non solcati da anima viva.

E' mancata solo la vetta, ma non era scontata in questa stagione e soprattutto in gita va insegnata anche la progressione in sicurezza e il divertimento senza pericoli (missione compiuta!).

Itinerario conosciuto dai locals, meno dai forestieri... da Madonna delle Nevi a Ca' San Marco per consueta strada d'inverno tutta battuta dai gatti, da qui traverso stando ben lontani dai pendii del Monte Verrobbio, eccoci quindi allo stupendo Piano dell'Acqua Nera e da lì evitando i pendii ad est che si scaldano già saliamo un marcato e sicuro canale che termina ai contrafforti finali del Monte Colombarolo, dal quale in breve siamo nella conca sottostante la vetta del Ponteranica Orientale.

Per salire al "Potranga" o si tenta la cresta del Colombarolo (cornici di neve inconsistente), oppure bisognerebbe affrontare un ripido pendio che, a differenza del resto del vallone che è in nord pieno, declina verso est e prende sole: piano di slittamento assicurato per la farina caduta la sera prima, quindi non ci pensiamo nemmeno a salirlo, diamo appuntamento alla vetta per la prossima primavera, togliamo le pelli e ci godiamo una EC-CEZ-ZIO-NA-LE discesa fino al Passo Verrobbio e poi ancora giù fino al fondo della Val Bomino... una goduria da lacrime e totalmente intonsa.

E' stato così bello che oltre a risalire (sempre tracciando) la Val Bomino fino al Verrobbio, risaliamo anche il vallone del Ponteranica fino alla conca raggiunta precedentemente... e giù per il canale di salita forse ancora più straordinario.

Tornati al piano dell'Acqua Negra ripelliamo per circa 100 metri per tornare alla Ca San Marco, ci beviamo un braulio ristoratore al Rifugio San Marco 2000 (in onore del signor Braulio, da pochi giorni scomparso) e così corroborati scendiamo per pascoli e sempre in farina fino al Rifugio Genzianella, anche sotto quindi il nostro parcheggio.

Che dire, overdose di farina e di discesa in ambiente super e intonso... che volere di più?

Grande e instancabile gruppo di 11 partecipanti, più il mitico cane da neve Spike, drogati di virgole e bellezza