Rifugio Carlo Emilio e Lago del Truzzo

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Il sentiero parte dal parcheggio e costeggia il lato destro della centrale, sale subito ripido, utile a spezzare il fiato. Il tratto ripido finisce quasi subito, di seguito diviene pianeggiante, un falso piano lungo un'ampia mulattiera all'ombra di un fitto bosco e il suono del torrente Drogo che mi accompagna fino a raggiungere l'estremità della valle, ovvero la località Sant'Antonio. Prima, ad un bivio, si incrocia il sentiero che parte da San Bernardo dove svolto a sinistra e seguo le indicazioni per il lago del Truzzo.

Giunto a Sant'Antonio si vedono le prime baite e la piccola chiesa intitolata a Sant'Antonio. Proseguo dritto e, invece di proseguire per la località Caruga dal quale tornerò, svolto a destra.

Qui il sentiero torna a salire lungo una mulattiera, in alcuni punti ripida, mi fa prendere quota velocemente grazie a numerosi tornanti, inizialmente nel bosco poi via via siamo sempre più esposti all'acqua che inizia a farsi insistente, con il bosco che si riduce a pochi alberi isolati.

L'ambiente che mi circonda cambia rapidamente, massi, rocce, e pareti che mi costringono a fermarmi e ad alzare lo sguardo per guardarle e ammirarle.

Raggiungo l'alpe cornera, pochi abitati e un rudere con il cartello "Vendesi" ! qui una piccola sosta è obbligatoria perchè finalmente la pioggia finisce e il cielo si apre un pò. Guardo la morfologia della valle del Drogo e vedo l'alpe di Lendine, sul versante opposto della valle, che raggiungerò al ritorno. Più lontano, intravedo Chiavenna e le cime della Val Codera e della Bassa Valtellina.

Ancora gradini e una mulattiera che mi porta alla casa dei custodi della Diga con una ampia zona x l'elicottero. Da qui ancora, gli ultimi !, gradini mi portano al Lago. Percorro il muraglione della diga fino a portami sulla sponda sinistra. Proseguo a mezzacosta un sentiero che costeggia sulla sinistra del lago e aggira un promontorio, dietro al quale compare un secondo piccolo laghetto, il lago Nero e il rifugio. Il rifugio, molto piccolo, è del CAI di Como, ed eretto nel 1911. Il rifugio non è gestito.

Ritorno.

Il tempo non è granchè decido di tornare indietro quasi subito sapendo che il ritorno sarà lungo un giro ad anello.

Torno verso la diga ma, in corrispondenza di un cartello svolto a destra, su un sasso una freccia mi indica la partenza del sentiero che attraversa, a mezza costa, il versante occidentale della Valle del Drogo, passando per l’alpe Prosto e raggiungere l’alpe Lendine. Salgo per un breve tratto, di seguito inizio a scendere molto velocemente, fra rocce e brevi sprazzi erbosi. La traccia è segnata bene ma in alcuni punti, forse per la vegetazione alta si rischia di perderla, in quel caso attenzione agli ometti che ci aiutano. La ripida discesa termina ad un ripiano con fondo torboso. Qui gli ometti sono indispensabili, piego a destra e passo a sinistra di una baita. La traccia in qualche tratto è debole, cammino sul bordo di un versante ripido, qui presto molta attenzione. Uscito dal bosco mi ritrovo su un ampio prato arroccato su di un dosso, scopro di aver raggiunto l’alpe Prosto grazie al cartello.

Mi trovo ad un bivio.

Scendendo a sinistra il giro ad anello sarà veloce e breve, se svolto a destra raggiungerò l'alpe Lendine e il giro ad anello sarà più lungo a voi la scelta.

Scelgo di svoltare a destra e raggiungo una piccola e graziosa baita mantenendomi a sinistra di essa scendo ripido. Attraverso il vallone centrale della Valle del Drogo.

Poco oltre supero una valletta, attraverso a mezza-costa, con qualche saliscendi, fino a uscire sul limite settentrionale dell’ampio ripiano di prati e ritrovarmi al' alpe Lendine (m. 1710). Appena sotto la chiesetta, vicino al punto dal quale sono arrivato, trovo la partenza del sentiero per Caurga-Zecca-Olmo. Inizio la discesa lungo un sentiero molto semplice fino a giungere ad un bivio, il sentiero di destra prosegue sul versante meridionale della Valle e conduce a Zecca ed Olmo, quello di sinistra raggiunge Caurga. Avendo parcheggiato alla centrale prendo a sinistra e da qui raggiungo la località Caurga lungo un sentiero che scende rapidamente e sempre ben segnato. Raggiunto Caurga arrivo a Sant'Antonio e ripercorro il sentiero dell'andata per raggiungere il parcheggio.