La famiglia di volpi

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Era da diverse sere che, passando da un sentierino attraverso un prato fiorito di primule, crochi, narcisi e margherite, più volte, all’improvviso, una volpe sbucava dall’erba alta e sgattaiolava sotto una piccola recinzione di legno scomparendo poi tra i cespugli. Avevo finalmente un obiettivo preciso, volevo fotografarla. Sapevo l’orario, sapevo il sentiero che percorreva, sapevo dove si sarebbe diretta, c’era persino del pelo sotto la recinzione e diverse orme nel fango e decisi quindi di appostarmi li, in attesa del momento esatto in cui la mia amica sarebbe passata; mai mi sarei immaginato quello che sarebbe successo da lì a poco. Ero fermo e nascosto da una ventina di minuti, la luce era ottima (la cosiddetta “golden hour”) e l’unico rumore intorno a me era il frinire delle cicale, ma, ad un certo punto, tutto tace. È solo allora che ho sentito un fruscio nell’erba e dei piccoli guaiti e, in un attimo, vidi rotolare dalla collinetta di fronte due cuccioli di volpe che giocavano a fare la lotta. Saltellavano, si morsicavano, si rincorrevano e il tutto a pochissimi metri da me, non avevo parole e dopo essermi goduto la scena per qualche secondo impugnai la macchina fotografica, la puntai ma, quando guardai nell’obiettivo, quel che vidi non furono i due cuccioli, ma la mamma che, silenziosamente, aveva già cattato la mia presenza e si era intraposta tra me e i due piccoli, con le orecchie alzate e lo sguardo fisso verso di me. Il mio battito accelerò, l’emozione era tanta, troppa ed è veramente difficile descrivere a parole quello sguardo penetrante, ma riuscii comunque a scattare una delle mie fotografie più belle in assoluto, una composizione che racchiude perfettamente quel momento tanto magico. Rimanemmo a fissarci per qualche secondo, fino a quando la madre decise che io non rappresentavo chissà quale pericolo e si mise seduta scomparendo tra l’erba alta. I piccoli uscirono per un po' dalla mia visuale, ma in compenso comparì anche il papà che, immobile, rimase più in alto a controllare. Il tutto durò qualche minuto, il che mi permise di fare diverse fotografie che porterò per sempre con me, in ricordo di quel momento così unico. C’eravamo io, un bellissimo tramonto e una famiglia di volpi che, così come era arrivata, se ne andò in silenzio, scomparendo nell’ombra del bosco. Per tutta l’estate, l’incontro con le volpi divenne un appuntamento fisso.