Natale è sempre Natale. Anche su Orobie. Che come di consueto a dicembre anticipa agli appassionati in attesa delle prime nevicate gli itinerari per il prossimo inverno – dalla Corna Piana allo Spluga – ma non manca di «scaldare» la rivista con i colori della festa. È il caso delle mele di San Nicolò, consuetudine tutta lecchese, legata al patrono della città. La tradizione vuole infatti che, nella notte della sua festa (il 6 dicembre), San Nicolò porti questi rossi frutti ai più piccoli. Non solo. La mela deve assumere le sembianze con le quali, nell’iconografia popolare, il santo è raffigurato: la lunga barba bianca, per la quale si fa ricorso al cotone, la testa che, secondo le dimensioni del frutto, si fa con un piccolo arancio oppure con una noce, tre monete d’oro, naturalmente di cioccolato con la stagnola dorata a mantenere intatta la suggestione. Alcuni fruttivendoli le preparano già così, ma, in pasticceria, non mancano le varianti sul tema come le mele di marzapane o quelle di cioccolato. Altro servizio tutto natalizio è quello dedicato al presepe di San Biagio a Mantova: una grande coreografia con decine di figuranti che si tiene abitualmente la vigilia con repliche fino all’Epifania. Ecco poi una puntata in Valle Imagna alla scoperta del cosiddetto sivlì, antichissimo flautino a tre fori che i montanari fabbricavano sui torni a pedale. Una lavorazione quasi dimenticata, di cui è in corso il recupero coinvolgendo i bambini delle scuole. Infine, nel caso in cui la neve arrivi per tempo, il consiglio è di salire a San Pietro al Monte, splendida testimonianza romanica sopra Civate: Mauro Lanfranchi, uno dei nostri fotografi più noti, l’ha fatto lo scorso anno. E il risultato è lì da vedere. Anzi da sfogliare.