Tragedia sull'Everest. Tredici guide sherpa sono morte e 16 risultano disperse a causa di una gigantesca valanga che si è staccata sul versante nepalese della montagna. La slavina sarebbe partita dalla parete Ovest e si è abbattuta in un’area soprannominata «campo dei popcorn» dell’Icefall, la famosa crepacciata situata tra il campo base e il campo 1, ad un’altezza di circa 5.800 metri. E' accaduto alle 6.30 locali, le 2.45 in Italia.

Le guide erano uscite presto per preparare la via normale di salita alla montagna più alta del mondo, prima dell’inizio dell’alta stagione, che comincia a fine aprile. Stavano infatti montando le corde fisse destinate a permettere a centinaia di alpinisti di tentare la scalata e l’obiettivo era quello di piantare alcune tende un po’ più in alto. «Abbiamo trovato tredici corpi e siamo riusciti a salvare sette persone - ha precisato il portavoce del Ministero per il Turismo, Mohan Krishna Sapkot - ma altri alpinisti sono ancora dispersi». Alcuni dei sette sopravvissuti sono feriti in modo grave, due di loro sono stati trasferiti in elicottero a Kadmandou .

Secondo Elizabeth Hawley, considerata massima esperta mondiale di alpinismo nell’Himalaya, si tratta del peggior incidente di sempre sull'Everest.