Sono a rischio i castagni secolari della Valle d'Intelvi, minacciati dall'invasione di un parassita, il cinipide.
Per far fronte all'emergenza il Comitato delle prealpi comasche, in colaborazione con alcune squadre di cacciatori delle sezioni locali, hanno liberato diverse migliaia di insetti denominati Torymus Sinesis.
I territori sottoposti all'intervento sono quelli di San Fedele, Schignano e Tremezzo, aree in cui i castagneti sono sempre stati una preziosa fonte produttiva per le aziende locali e per l'economia domestica.
I castagni fornivano cibo e legna fin dai primi anni dell'ultimo conflitto bellico. Il 29 settembre, giorno di San Michele Arcangelo, iniziava l'abbondante raccolto delle castagne. Ancora oggi nella Valle d' Intelvi è rimasta la tradizione di mangiare le castagne la sera dei Santi e la mattina dei Morti; le signore preparano la "màta" con le castagne bollite, ma anche il pane di castagne e la torta "mòsa".
In inverno si consumano le castagne bollite chiamate "farù" e arrostite al camino " biròl".

Un grande bene da salvaguardare dunque, quello dei castagneti: gli insetti liberati sono in grado di mangiare le larve del cinipide e ci si aspetta che nel giro di alcuni anni i castagni riprendano a dare generosamente i loro frutti.