La Regione Lombardia sta lavorando alla richiesta dello stato di emergenza e a una misura specifica per il ripristino delle zone boschive danneggiate. 

Venerdì 2 novembre l'assessore regionale all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi,  ha compiuto un sopralluogo nelle zone della Alta Valcamonica colpite dal maltempo.

"Sono in contatto costante - ha detto Rolfi - con gli assessori al Bilancio e alla Protezione Civile, Caparini e Foroni, che ringrazio per la costante attenzione: quando avremo la conta precisa dei danni faremo la richiesta di stato di emergenza. I comuni sono già attivi per compilare le schede danni. Le rafficche di vento di lunedì hanno causato criticità enormi soprattutto ad alberi e foreste. Per questo sto studiando l'apertura di una misura specifica dedicata ai boschi nell'ambito del piano di sviluppo rurale, recuperando fondi inutilizzati su altre linee, per consentire il ripristino e la messa in sicurezza delle zone boschive".

Oltre alle vittime, ai danni a case e strade, ai drammatici problemi degli sfollati, la strage di alberi rappresenta un'altra faccia della tragedia. Lungo tutto l'arco alpino il vento forte di lunedì scorso, ha sradicato migliaia di alberi, con danni ambientali inestimabili. 

L'Ersaf, Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste, ribadisce la necessità di avviare un programma di difesa e valorizzazione del patrimonio boschivo. Interventi una tantum non risolvono  il problema: in montagna bisogna lavorare tutti gli anni. Il programma di interventi dovrebbe essere stabilito e realizzato in condivisione tra tutte le realtà coinvolte, dalla Regione, alle comunità montane e ai comuni, fino alle associazioni degli agricoltori. 

Intanto serviranno decenni, forse secoli, per ridare alle nostre montagne l'aspetto che abbiamo conosciuto, cancellato in  pochi attimi.