Articolo

Sant'Ambroeus 2019 sul Grignone

09 Dicembre 2020 / 21:50
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Scritto da Diego Doni
Fotografie di Diego Doni
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Sant'Ambroeus 2019 sul Grignone

09 Dicembre 2020/ 21:50
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Scritto da Diego Doni
Fotografie di Diego Doni

Rivedendo queste foto a un anno di distanza e ammirando la coltre bianca che copre le Grigne in questi giorni di inizio dicembre, sembra che in fondo non sia cambiato molto e invece ben sappiamo quanto il 2020 ci stia insegnando tante cose. Immagino quanta neve sia attualmente presente sul Grignone alla luce delle copiose nevicate dell'ultima settimana ma che, causa limitazioni ministeriali agli spostamenti per pandemia Covid, non ci è possibile calpestare. E quindi ritorno con la mente a quella tranquilla, inattesa, magnifica escursione notturna del 7 dicembre 2019 lungo il muro del pianto e poi su al Brioschi coperto da uno spesso manto nevoso. Un'escursione che, complice la luce diffusa della luna piena, una solitudine quasi completa e lo spettacolo di uno scenario fiabesco è entrata a pieno titolo tra i miei giri montanari preferiti

Quante volte ero già stato sul Grignone, solo nel 2019 altre 3 volte. Ma quel giorno, dopo una settimana lavorativa particolarmente pesante, decisi di sfruttare l'occasione propizia di luna piena, cielo terso, neve fresca per un'escursione fotografica notturna sul Grignone. Ore 23, partenza dalla chiesetta del Sacro Cuore al Colle Balisio, in automatismo accendo la frontale ma dopo pochi passi mi rendo conto che la luna splende luminosa e che non è necessario illuminare il sentiero con una luce artificiale. In più, ormai, il sentiero lo conosco quasi a memoria quindi i passi in salita nel bosco verso il Pialeral vanno via veloci. Superato il Pialeral comincio a capire che sarà una nottata magnifica. La luce della luce viene riflessa dal manto nevoso, sembra che una enorma lampada a LED sia stata accesa alle mie spalle e tutto viene illuminato a giorno.

Quasi non ci credo, mai mi sarei aspettato una cosa del genere e quindi rapidamente risalgo l'ultimo pezzo che mi separa dal bivacco Riva. Non è la mia prima saluta notturna al Grignone, e il bivacco Riva è tappa obbligata anche solo per rifiatare. In realtà ho qualche ora prima dell'alba e la mia idea è quella di godermi a pieno la nottata con una dormita di poche ore al piano superiore del bivacco. Penso di essere da solo ma la luce accesa è visibile da lontano. Ed ecco la seconda sorpresa della serata. Dentro al bivacco trovo una coppia di studenti ventenni entrambi in esperienza di studio a Milano. Lui turco e lei giapponese, per entrambi la prima volta sul Grignone. Però non male come prima volta sul Grignone, al battesimo il muro del pianto in invernale non è da tutti. Dopo due chiacchere decido di immortalare la notte stellata appena fuori dal bivacco. 

Poi dentro, non fa freddo fuori (stranamente) ma se voglio essere in cima prima del sorgere del sole e avere la possibilità di trovare i punti fotografici con calma è ora di andare a nanna.

Ore 05:00,  sveglia, veloce rifornimento con fette di pane e marmellata e si parte per il muro del pianto. Uscendo dal bivacco incrocio due ragazzi partiti qualche ora prima da Pasturo e provenienti da Parma, il primo, e da Bergamo, il secondo! Però, c'è gente che ha avuto la mia stessa idea! Due chiacchere con loro e poi via è ora di salire a cercare il punto fotografico.

La salita lungo il muro è veloce, voglio arrivare in cima per immortalare la salita e i miei compagni occasionali con le loro frontali. La luna nel mentre si è spostata, è scesa e quindi adesso la frontale è obbligatoria. Obbligatoria almeno fino alla fine del muro del pianto poi basta voltarsi e lo spettacolo è tutto lì e non serve la luce della torcia per capire della fortuna che ci sta capitando.

Ed eccomi qui, autoscatto (sì sono sceso nuovamente qualche metro per simulare l'arrivo alla fine del muro...). Rimango lì, seduto sulla neve fresca. Arriva anche il primo dei due ragazzi, il parmigiano e allora foto anche per lui

Il sole ormai sta arrivando. Avrei voluto essere più vicino al rifugio ma onestamente non penso di aver mai visto un'alba così affascinante e non riesco a staccarmi dalla vista sulla Valsassina. Ma appena i toni della notte lasciano il posto ai toni mattutini, è il segno che bisogna proseguire per il Brioschi. Soltanto ora mi rendo conto di quanta neve sia caduta negli ultimi giorni. La cresta è ben visibile così come le cornici.

Il sole sorge, inesorabile, ma se dapprima provo già nostalgia per l'atmosfera, i toni notturni presto mi rendo conto che i colori che stanno spuntando all'orizzonte e i riflessi sulla neve mi spingeranno a sparare una buona quantità di fotografie perdendo la concezione del tempo. 



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