I dieci rifugi della sezione "Antonio Locatelli" del Club alpino italiano di Bergamo e l’ostello al Curò dispongono ora di altrettanti defibrillatori di nuova generazione.

Si tratta di dispositivi portatili che sono stati consegnati nella sede del Cai orobico, al Palamonti; e che nei periodi di apertura delle strutture alpine verranno collocati nei rifugi sezionali.

Per la precisione i Dae, vale a dire Defibrillatori automatici esterni, sono adesso in dotazione del Luigi Albani (1.939 metri di quota, a Colere), dell’Alpe Corte (1.410 metri, ad Ardesio), dell’Antonio Curò e del vicino ostello al Curò (1.910 metri, a Valbondione), dell’Antonio Baroni al Brunone (2.297 metri, a Valbondione), del Fratelli Calvi (2.015 metri, a Carona), del Fratelli Longo (2.026 metri, a Carona), dell’Angelo Gherardi (1.647 metri, a Taleggio), del Laghi Gemelli (1.968 metri, a Branzi), del Mario Merelli al Coca (1.891 metri, a Valbondione) e del Nani Tagliaferri (2.328 metri, a Schilpario).

I rifugi del Cai bergamasco già dal 2007 erano dotati di defibrillatori, ma ora si è provveduto alla sostituzione con apparecchi che si caratterizzano per la loro innovazione tecnologica. Alla consegna erano presenti il presidente Paolo Valoti, insieme a Benigno Carrara (a capo della Commissione medica) e a Donato Musci (che guida la Commissione rifugi).

Questo defibrillatore completamente automatico esterno è stato progettato in modo che chiunque, dal professionista dell’emergenza al soccorritore munito di formazione minima, possa salvare una persona colpita da arresto cardiaco.