Itinerario E

Mandello del Lario, sui sentieri dei partigiani

  • Escursionismo
  • 9 ore 30 minuti
20 Aprile 2018 / 09:45
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7737
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Mandello del Lario, sui sentieri dei partigiani

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Mandello del Lario, sui sentieri dei partigiani

20 Aprile 2018/ 09:45
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Il percorso

Percorriamo alcuni luoghi della memoria legati alla lotta partigiana. Lo facciamo prendendo spunto dal servizio che la rivista Orobie di aprile 2018 dedica al «Bosco dei partigiani» di Mandello del Lario, in provincia di Lecco.

Il giornalista Massimo Sonzogni e il fotografo Klaus Dell’Orto hanno percorso i sentieri su cui si spostavano gli uomini e le donne della Resistenza lecchesi tra le valli di Era, di Prada e Meria. Hanno anche trascorso una notte in tenda là dove era il comando dell’89.a brigata Garibaldi-Poletti, nei luoghi in cui dal 1943 al ’45 è stata scritta la storia che portò alla Liberazione.

L’itinerario è stato percorso insieme a Eugenio Pirovano dell’associazione Banlieue di Osnago, sempre nel Lecchese, impegnata nella ricerca e nella divulgazione della storia partigiana. Lasciamo l’auto in un piccolo parcheggio nella parte alta di Somana (440 metri), frazione di Mandello del Lario, sulla destra lungo via di Era. Poche decine di metri sopra, alle case di Sonvico, comincia una mulattiera (sentiero 15 e poi 17A). La direzione da seguire è quella per lo zucco di Sileggio (1.373 metri). Il dislivello che separa dalla vetta è di quasi mille metri. Lasciamo presto la mulattiera verso Santa Maria-Era (segnavia 15) per seguire a sinistra il ripido sentiero che, dopo un breve tratto indicato come 17B, porta a incrociare il 17A, che è l’itinerario che conduce all’alpe di Era.

Si sale nel bosco fino a raggiungere una larga dorsale con una vista stupenda sul lago. Proseguendo incontriamo un breve tratto di facili roccette e lasciamo sulla sinistra la traccia per la bocchetta di Verdascia, attraversando verso destra fino alla cima dello zucco di Sileggio. Continuando in direzione della bocchetta di Prada, superato il bivacco Sforza, si scende fino alla bocchetta di Verdascia (1.251 metri) da dove è possibile optare per la discesa all’alpe di Era.

Risalendo la cresta comincia una lunga traversata a mezza costa fino alla bocchetta di Calivazzo (1.420 metri). Da qui ci abbassiamo decisamente a destra raggiungendo prima l’alpe omonima e poi ignorando le indicazioni verso Somana-Santa Maria, ma continuando sul sentiero che segue il torrente Meria, all’alpe di Era (850 metri). Risaliamo verso la balconata naturale della Gardata (1.043 metri). Il segnavia è adesso il 15, che all’incrocio con il sentiero per il rifugio Bietti-Buzzi diventa il 18.

Dalla Gardata scendiamo verso Rongio (409 metri), frazione di Mandello, percorrendo una bellissima mulattiera. Si incontra la grotta della Ferrera all’altezza dell’incrocio con il sentiero (segnavia 14) per il rifugio Elisa. Arrivati nella piazzetta di Rongio ci si abbassa sul torrente Meria e si risale l’altro versante tornando a Somana.