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Alla Basella di Urgnano, distesa che sorprende

  • Escursionismo
  • 4 ore
12 Maggio 2023 / 20:30
0
1
1876
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Alla Basella di Urgnano, distesa che sorprende

12 Maggio 2023/ 20:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Alla Basella di Urgnano, distesa che sorprende

12 Maggio 2023/ 20:30
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1876
Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

«Una distesa di sorprese» è il titolo del reportage che la rivista Orobie di maggio dedica alla Riserva naturale di Malpaga-Basella, parte del Parco regionale del Serio, nella Bergamasca. 

Con i testi di Alessandro Monaci e le fotografie di Marco Mazzoleni ci conduce lungo ciò che resta del fiume e dei fontanili della Bassa, per scoprirne peculiarità e ricchezza.

Al seguito del team di Orobie c’è una guida particolare: Gianantonio Leoni, 50 anni, grande appassionato di botanica e flora spontanea, che svela passo dopo passo l’unicità di quest’area: una prateria arida nella quale si sono mantenute varietà sparite altrove.

In questa facile escursione, della lunghezza di una ventina di chilometri, ci si può muovere a piedi (sono richieste circa quattro ore e mezza), o in bicicletta (un’ora e mezza). Ma, attenzione: non si devono mai lasciare i sentieri e i percorsi segnalati, per evitare di danneggiare la flora calpestandola.

Trovato parcheggio nei pressi del santuario della Madonna della Basella (180 metri di quota), a Urgnano, ci si inoltra lungo la vecchia strada che portava al guado di Malpaga, verso il celebre castello di Bartolomeo Colleoni. Superati gli ultimi alberi, ci si trova nell’ambiente delle praterie aride del letto del fiume Serio.

Tra le macchie di ailanto la steppa ospita erbe e arbusti che richiedono attenzione per essere scorti. Girando a destra si raggiunge l’area dell’ex poligono militare, dove poi conviene percorrere un’inversione e ridiscendere verso sud. Anche se i prati non dovessero essere in fiore, è sempre importante camminare o pedalare rimanendo sui sentieri. Molte specie sono delicate e rarissime, passarci sopra può danneggiarle in modo irreparabile.

Lungo il percorso a fianco del Serio si possono ammirare i diversi livelli raggiunti dal letto del fiume, con i pendii ghiaiosi ora utilizzati da conigli e altri animali come rifugio. Sul terrazzo fluviale si incontrano le antiche tese di caccia, il cui perimetro e le fondamenta della torretta sono ancora visibili.

Arrivati all’altezza delle Fornasette si piega a destra superando la Capannina e raggiungendo l’area boschiva della sorgiva del Campino. In anni di normalità si può osservare l’acqua sgorgare dall’asta posta al centro della testa del fontanile, per scorrere poi nel canale circondato da piante, creando un ambiente umido ricco di animali acquatici e anfibi. Seguendo il suo corso, asciutto o pieno che sia, si raggiunge il laghetto dell’ex cava.

Qui si può ammirare una zona modificata dall’uomo che ora viene ripristinata cercando di riportarla allo stato originario. Sulle rive molti alberi e specie vegetali danno ospitalità a uccelli e creano piacevoli luoghi ombreggiati dove riposare prima di tornare verso l’auto.

Vai direttamente all’itinerario sull’app Orobie Active: orobieactive://content/route/22896