L'assessore regionale Massimo Sertori sta esaminando il progetto e le immagini realizzate nei giorni scorsi. Intanto arrivano si è espresso il comune di Val Masino.

Dopo le proteste scatenate dall'inizio dei lavori in val di Mello, dal Comune di Val Masino, che è anche ente gestore della Riserva naturale, arrivano chiarimenti su come si sta procedendo. 

I lavori attuali riguardano le scogliere lungo il torrente Mello. Anche questo intervento rientra in quello, più ampio, di Ersaf in vista della realizzazione di un sentiero per disabili.  A maggio prenderà il via la manutenzione "straordinaria della viabilità sulla destra idrografica". Il sindaco di Val Masino Simone Songini, ha spiegato - come riportato da La Provincia di Sondrio - che bisogna «tutelare la sicurezza della val di Mello: ci sono esigenze legate alla conservazione del paesaggio e altre inerenti la prevenzione del rischio allo stesso modo importanti. Il bosco che avanza velocemente e il torrente che esonda rappresentano un pericolo reale per i fruitori della valle, ma anche per l'abitato di San Martino. Da tempo si attendevano opere di regimazione idraulica, inoltre verrà recuperato l'antico tracciato della transumanza. Ci sono state le autorizzazioni da parte di tutti gli enti preposti riuniti in un'apposita Conferenza dei servizi. Proprio per il valore ambientale dell'area sono stati effettuati sopralluoghi e i lavori in corso sono stati autorizzati dalla Soprintendenza, dall'Ufficio territoriale di Sondrio della Regione Lombardia, dalla Provincia di Sondrio e da noi».

Ma nei giorni scorsi la storica Guida alpina e pioniere del sassismo Jacopo Merizzi, ha lanciato l'allarme per i lavori partiti senza preavviso e che non rispetterebbero il progetto. Almeno stando alle fotografie scattate lungo il torrente Mello e inviate anche all'assessore regionale Massimo Sertori. E in assessorato si stanno esaminando le immagini per capire se quanto realizzato sinora è conforme o meno al progetto. 

Sugli sviluppi vigilano anche le 63mila persone che, nel 2019 alla presentazione del progetto, avevano firmato una petizione a tutela della val di Mello.