I tragici incidenti sono avvenuti sabato 18 febbraio sul Grand Golliat e sul Grignone.

Mauro Soregaroli, Guida alpina bergamasca è morto precipitando in un canalone sul Grand Golliat, montagna alta 3237 metri che si trova al confine tra il Cantone Vallese e la Valle d’Aosta. 

Soregaroli, 64 anni, stava accompagnando un cliente, un avvocato statunitense residente in Svizzera, nell'ascesa alla vetta. Improvvisamente ha perso l'appiglio ed è caduto. Il compagno di scalata ha tentato di afferrarlo: "L’ho preso - ha raccontato al quotidiano L'Eco di Bergamo - ma in un attimo è scivolato. Ha cercato di salvarsi con la piccozza, che ha puntato nella neve ghiacciata, ma è stato inutile." 

Pochi minuti dopo sono arrivati altri due alpinisti, che per riuscire a chiedere aiuto sono dovuti scendere verso valle fino a quando è tornato campo per il cellulare. Inutile l’intervento dei soccorritori: il cadavere del 64enne è stato recuperato e trasportato all’obitorio. La salma è stata posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria svizzera per gli accertamenti di rito.

Sempre sabato un escursionista 33enne ha perso la vita dopo essere precipitato per oltre cento metri lungo la parete Ovest del Grignone. L'incidente è avvenuto poco al di sotto del rifugio Brioschi. Francesco Luiso, 33 anni, nato a Napoli ma residente a Milano, era insieme a un amico. Attorno a mezzogiorno erano ormai giunti nella parte alta della salita, a poche decine di metri dall’uscita del canale che sbuca nei pressi della vetta della Grigna Settentrionale. Il giovane è scivolato, probabilmente su una lastra di ghiaccio, cadendo nel vuoto.