Sulla montagna di Nembro, uno dei paesi più colpiti dal Covid, è stata posta una croce in ricordo delle vittime e la vetta è diventata un luogo di memoria.

Chi ha posizionato la croce commemorativa ha voluto restare anonimo; ma quel simbolo ha ben presto racchiuso il dolore per le vite portate vie dal virus quattro anni fa. In vetta è nato un raduno spontaneo, diventato ora uno dei momenti attraverso i quali il Comune di Nembro tiene vivo il ricordo di quanto avvenuto.

Quest'anno erano presenti alcuni rappresentanti dell'amministrazione comunale, in primis il sindaco Gianfranco Ravasio; don Sergio Gamberoni, collaboratore pastorale di Nembro, oltre che direttore dell’Ufficio migranti della Diocesi di Bergamo; insieme a numerosi cittadini.

Sette lettori si sono alternati nel leggere i nomi delle 188 vittime nembresi; poi, su invito di don Gamberoni, tutti i presenti hanno pronunciato i nomi dei propri cari che volevano ricordare, anche di altri paesi. Il momento finale si è svolto anche quest’anno attorno alla croce, con l’ascolto del Silenzio. 

Una cerimonia semplice e toccante che si terrà ogni anno a ridosso della Giornata nazionale di ricordo delle vittime dell’epidemia; nel 2025 l'appuntamento sarà il 15 marzo.