Itinerario E

In inverno al rifugio Val Brandet

  • Escursionismo
  • 1 ore 45 minuti
05 Febbraio 2021 / 10:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

In inverno al rifugio Val Brandet

05 Febbraio 2021/ 10:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

In inverno al rifugio Val Brandet

05 Febbraio 2021/ 10:45
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

È nella Riserva delle valli di Sant’Antonio, tra Edolo e Aprica, al confine tra la provincia di Brescia e la Valtellina, che si svolge l’itinerario proposto dalla rivista Orobie di gennaio 2021. Meta è il Val Brandet, terza tappa della terza stagione dei "Rifugi d’inverno" raggiunti da Massimo Sonzogni. Ce lo racconta con le fotografie di Dario Bonzi e ci fa incontrare una coppia di giramondo, lui brianzolo e lei di Spoleto, professionisti della ristorazione. Gian Piero Teruzzi e Laura Varnavà hanno portato tra queste montagne anche la loro esperienza maturata in Africa.

Dalla valle Camonica passando per Edolo, o dalla Valtellina transitando per Aprica, raggiungiamo Sant’Antonio (1.110 metri), frazione di Corteno Golgi, in territorio bresciano. Poco prima del piccolo borgo, dove termina la strada, troviamo sulla destra un’area parcheggio. Ci addentriamo nella Riserva naturale delle valli di Sant’Antonio, con due possibili itinerari per arrivare al rifugio Val Brandet (1.315 metri). Il più breve e diretto (segnavia 129) in presenza di neve richiede circa un’ora di cammino, l’altro invece (segnavia 124) poco più di un’ora e mezza. In entrambi i casi occorre prestare attenzione al ghiaccio.

Guarda l'animazione del percorso con Relive:

Il sentiero 124, dopo avere attraversato il nucleo di Sant’Antonio, ci conduce in valle di Campovecchio. La risaliamo, con pendenze mai troppo impegnative, fino al borgo omonimo, un insieme di storiche baite ben ristrutturate. Vi si trova anche il rifugio Alpini, che durante l’inverno però è chiuso. Fin qui il tracciato coincide con uno dei sentieri Frassati, si tratta di percorsi che il Cai ha intitolato al Beato Pier Giorgio Frassati e distribuiti in varie regioni d’Italia.

Oltrepassiamo il torrente grazie a un caratteristico ponte di legno coperto, che ci immette su quella che d’estate è la sterrata che collega con la valle Brandet. Attraversiamo così con un piacevole saliscendi un bel bosco di abeti rossi e qualche abete bianco, fiancheggiando il limite della riserva naturale, arrivando a incrociare il tracciato agrosilvopastorale (segnavia 129) che sale da Sant’Antonio. A questo punto primo e secondo percorso si sovrappongono.

Ci dirigiamo a destra e ci lasciamo guidare dalla strada innevata, salendo molto più dolcemente, fino al rifugio. Nella prima parte del sentiero 129, che fa guadagnare quota direttamente lungo la valle Brandet, le pendenze sono invece un poco più decise. Piccoli nuclei sapientemente recuperati caratterizzano anche questo versante. Pochi metri prima della nostra meta ecco la chiesetta in pietra, benedetta nel 2015 dal cardinale Giovanni Battista Re, intitolata a San Giovanni Paolo II.

Tutti gli itinerari che desideri, da quelli più facili a quelli più impegnativi. Basta cliccare sulla sezione "Itinerari" del sito di Orobie o scaricare sullo smartphone l'app gratuita "Orobie Active".