Itinerario E

Al rifugio Baita Caricc in valle Viola

  • Escursionismo
  • 1 ore 30 minuti
14 Gennaio 2022 / 10:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Al rifugio Baita Caricc in valle Viola

14 Gennaio 2022/ 10:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Al rifugio Baita Caricc in valle Viola

14 Gennaio 2022/ 10:30
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

È il rifugio Baita Caricc la meta di questa escursione, raccontata sul numero di gennaio 2022 della rivista Orobie. Massimo Sonzogni, con le fotografie di Giacomo Meneghello, presenta questa struttura alpina come il secondo "Rifugio d’inverno" della stagione.

Siamo in Valtellina, in provincia di Sondrio, nel territorio del comune di Valdidentro. La struttura della Baita Caricc è del XVII secolo, quando era utilizzata per l’alpeggio. Da una decina d’anni, conservandone le caratteristiche architettoniche, è stata riqualificata in un rifugio-agriturismo (info: www.agriturismocaricc.com - telefono 340.7103835). È il frutto dell’amore per la propria terra, la valle Viola Bormina, di Enrico Lazzeri, alpinista e pioniere dello scialpinismo.

Da Bormio seguiamo la strada statale 301 che conduce a Livigno. È dal tornante di Arnoga, salendo al passo del Foscagno, che inizia la giornata escursionistica. Un’abbondante nevicata ha reso ancora più suggestiva la Valle Viola. Una vera e propria oasi di pace dove lasciarsi abbracciare da una natura incontaminata. Troviamo parcheggio nella prima delle quattro aree di sosta in cui, nel corso dell’estate, è possibile lasciare i mezzi lungo la carrareccia che si snoda per l’intera vallata. Durante l’inverno viene chiusa alle prime nevicate, ma raggiungere la Baita Caricc (1.998 metri) è semplice, un itinerario davvero adatto a tutti. A piedi, con ciaspole, ramponcini, sci di fondo o di alpinismo, c’è l’imbarazzo della scelta.

Il percorso alto, che ricalca la strada agrosilvopastorale (segnavia 290), viene battuto con il gatto delle nevi. Non si deve fare altro che seguirlo, lasciandosi guidare tra abeti e larici agghindati di bianco. Il fascino invernale delle verticalità che fanno da cornice naturalistica, da cima Piazzi (3.439 metri) al corno di Dosdé (3.232), sazia il desiderio di bellezza di sguardi e pensieri.

Soltanto poco prima dell’ultima area di sosta estiva ci si abbassa a sinistra andando a immettersi sulla traccia 293 che, in pochi minuti, porta alla storica Baita Caricc. Il consiglio, in presenza delle indispensabili condizioni di sicurezza, è di cimentarsi in qualche variante. Proprio come quella scialpinistica a cui non abbiamo saputo resistere nella nostra uscita in Valle Viola.

A circa metà dell’escursione tra Arnoga e la Baita Caricc, dove i cartelli segnaletici, affioranti a fatica dalla abbondante coltre bianca, indirizzano all’imbocco del sentiero per il passo della Vallaccia, come indicato nella parte tratteggiata della mappa, abbiamo preso quota sulla destra. Con ampi tornanti nella neve mai solcata, tra le baite Stagimel e Sattarona, ci siamo alzati fino a poco oltre 2.500 metri di altitudine.

Sopra di noi il corno La Resa (2.862) e il monte Forcellina (3.087) a fare da guardiani. Tolte le pelli la sciata, in totale libertà, è stata un vero piacere. Di nuovo sulla comoda via battuta, abbiamo raggiunto la Baita Caricc.

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