Itinerario E

Nella selvaggia valle di Belviso

  • Escursionismo
14 Luglio 2023 / 20:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Nella selvaggia valle di Belviso

14 Luglio 2023/ 20:30
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Itinerario

Nella selvaggia valle di Belviso

14 Luglio 2023/ 20:30
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Il percorso

Anche alcuni Parchi della Lombardia sono coinvolti nel progetto europeo Life WolfAlps Eu, finalizzato a migliorare la coesistenza tra il lupo, ritornato in modo naturale sulle Alpi, e le persone che vivono e lavorano in montagna. Insomma, si va alla ricerca di un equilibrio mai facile né scontato.

In particolare, in Lombardia sono coinvolti la Regione, il Parco nazionale dello Stelvio e i tre Parchi regionali dell’Adamello, delle Orobie bergamasche e delle Orobie valtellinesi. In calendario ci sono diverse attività di formazione e informazione, come per esempio escursioni guidate con gli esperti nei luoghi frequentati dai lupi.

La rivista Orobie, con il direttore Paolo Confalonieri e il fotografo Matteo Zanga, racconta una di queste esperienze nel numero di luglio 2023, con il reportage dal titolo «Ulisse e il lupo». Appunto al seguito degli escursionisti che, insieme al Parco delle Orobie valtellinesi, sono saliti alla malga Grasso di Pila per incontrare un allevatore, Ulisse Marchetti, ultraottantenne di Ponte in Valtellina (Sondrio), e parlare con lui del ritorno del grande predatore.

Ecco i dettagli dell’escursione in Valle Belviso, a cominciare dalla nostra animazione video: 

Partiamo dalla località Ponte Frera (1.373 metri), ai piedi della diga di Belviso, in territorio di Teglio (Sondrio). La salita è in direzione del monte Torena (2.911), lasciando alla nostra sinistra il lago artificiale. Il segnavia è il 317, su mulattiera che si inoltra tra abeti, frassini e betulle

Passiamo dalla malga Fraitina (1.698), sempre con il grande bacino che ci accompagna nell’escursione. Prima della deviazione per malga Grasso di Pila (2.013) consigliamo una possibile variante: al limite del bosco, eccoci al lago Nero (2.043) e poi al lago Verde (2.185). Un fuoriprogramma modesto, che merita però la fatica, ripagata dal contesto naturale straordinario. 

Riguadagnato il sentiero, che coincide con il 301 e la Gran via delle Orobie, procediamo a mezza costa sulle pendici del Torena, lungo un tratto suggestivo e poco frequentato.

Si alternano cascatelle e impluvi molto stretti e rocciosi, con l’acqua che scende dal lago Verde e poi da altri punti del versante montuoso. Non lasciamo il 301, con il panorama che si apre sempre più. 

Davanti le montagne che segnano il confine con la Bergamasca: dal Gleno al Demignone, i passi di Belviso e di Venano. L’arrivo alla malga Grasso di Pila è annunciato dal terrazzo su cui sorge: i segni del glacialismo sono ben presenti sulle rocce montonate che caratterizzano i tratti della testata, anticipate nella parte bassa della vallata dalla forra stretta e scoscesa.

L’escursione riprende scendendo, nei pressi della malga, sul sentiero 312. Superato il dislivello iniziale il cammino si fa più agevole nella valle di Belviso, costeggiando il torrente che nel primo tratto dal monte Gleno è chiamato Belviso, e poi Pila fino al lago, in tutto per circa 15 chilometri. 

La riva dello specchio d’acqua ci guida con piccoli saliscendi al termine del nostro anello, a Ponte Frera, non prima di essere passati dall’area picnic sul ciglio dello sbarramento.