In mtb a Pavia e lungo il Ticino. Durante l'escursione, organizzata daOrobie e Orobike, la visita alla città e poi via nella natura tra boschi e cicogne. 

È andata benissimo, domenica 24 febbraio, l’escursione nel segno della mobilità dolce che si è svolta a Pavia su iniziativa di Orobie e Orobike. Come vi stiamo proponendo sulla rivista Orobie nel corso di questo 2019, andiamo alla scoperta della Lombardia senza utilizzare l’automobile. La prima tappa è stata proprio Pavia, una città che si presta a una visita sulle due ruote e che offre anche parecchi servizi per gli amanti del ciclo-turismo.

Dopo averla raccontata sul numero di gennaio di Orobie, vi abbiamo anche proposto di viverla in prima persona e il 24 febbraio un gruppo di biker ha seguito Gianfranco Ubbiali - ideatore di Orobike - e i suoi collaboratori, nella gita a Pavia e lungo il Ticino. 

Il tour è iniziato dalla stazione ferroviaria e si è immerso fra le vie di Pavia, per ammirare le tante testimonianze storiche e architettoniche dell’antica capitale dei longobardi. Sono state visitate la basilica di San Pietro in ciel d’oro, che conserva le spoglie di Sant’Agostino in una splendida arca in marmo bianco, il castello visconteo, l’università con le sue tre torri medievali che raggiungono i 50 metri di altezza, simbolo della potenza delle famiglie nobiliari sin dal 1400. In piazza Vittoria sosta caffè nella location più trendy della città, per poi transitare davanti al duomo e fermarsi alla chiesa di San Teodoro. Entrati nella chiesa, che a inizio 1900 condivideva la piazza con un bordello, è stato possibile ammirare l’affresco di Lanzani che raffigura Pavia al suo massimo splendore, attorno al 1500, con le innumerevoli torri. Da qui subito al Ponte coperto, con foto-ricordo davanti alla statua della lavandaia, veri simboli del capoluogo pavese. 

E a bordo acqua è iniziata la facile e rilassante risalita del Ticino, senza mai attraversare traffico automobilistico, in una giornata che sembrava disegnata apposta per la bicicletta. Arrivati alla colonia stanziale di cicogne di Cascina Venara siamo stati ospitati per il nostro pranzo al sacco sotto le pergole dell’ostello, gentilmente aperto per l’occasione.

Ancora un’occhiata alle splendide cicogne e poi via lungo strade sterrate fino al ponte di barche di Bereguardo, dove abbiamo iniziato il ritorno sulla sponda opposta del fiume. I sentieri più tortuosi lungo le lanche e i boschi non hanno rallentato la voglia di immergersi nella natura, che ha accompagnato il gruppo di escursionisti al belvedere di Casottole, alla cappella di Santa Sofia, fondata da Carlo Magno, fino a chiudere l’anello di nuovo al Ponte coperto di Pavia.

Un ultimo tratto fra le viuzze della città, animata dal passeggio pomeridiano, una sosta ristoratrice in centro per scambiarsi le impressioni e i contatti di un gruppo molto affiatato e variegato che ha scoperto di avere un denominatore comune. E così Mariarosa, Alessandro, Carlo, Giancarlo, Giuseppe 1, Giuseppe 2, Giò e Paolo si sono scoperti amici, ansiosi di ritrovarsi in sella su nuovi sentieri per condividere la fatica, ma soprattutto la passione, per le due ruote e l’ambiente.

Nel video di Gianfranco Ubbiali ecco i partecipanti nel bosco di Mezzanone.